mercoledì 14 maggio 2014

LA SINISTRA SPAGNOLA E IL TABÚ DELL'EURO

Resoconto del Convegno del Frente Civico
A Valencia dal 9 al 11 maggio, si è svolto il convegno "Uscire dall'euro, recuperare la sovranità", promosso FRENTE CIVICO-Somos Mayoria.


Il FRENTE CIVICO ha appena compiuto un anno di vita, nacque infatti nel maggio del 2013, sull'onda del manifesto Uscire dall'euro, di cui noi demmo notizia, tanto più perché il suo primo firmatario era Julio Anguita (nella foto), storico leader del Partito comunista e quindi di Izquierda Unida.

Il FRENTE raggruppa, oltre alla minoranza di sinistra del partito comunista spagnolo, diversi gruppi politici e associazioni, sia interni che esterni alla coalizione Izquierda Unida. Ha una notevole ramificazione nello stato spagnolo, dall'Andalusia alla Paesi baschi, dalla Catalogna alla Galizia. Degno di nota che l'adesione al FRENTE avviene esclusivamente a titolo individuale. Pur annoverando tra le sue fila tra i migliori cervelli della sinistra ispanica, il FRENTE non si considera, almeno fino ad oggi, come l'embrione di un nuovo soggetto politico, quanto, piuttosto, come uno strumento per far avanzare, sia nei partiti che nei movimento sociali, una posizione anti-euro. Battaglia nient'affatto in discesa.
Pedro Montes (a sinistra) e Alberto Montero


Avendo partecipato al Convegno —come delegati del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro— quindi discusso a lungo, non solo con gli oratori ma con diversi dei partecipanti, è emerso un dato che ci ha francamente sorpreso. Malgrado anche in Spagna impazzi la campagna elettorale delle europee, l'euro non è, contrariamente agli altri paesi, oggetto di dibattito pubblico. E' anzi un tabù, così che la proposta di uscita dall'euro, non trova posto né nelle televisioni, né nella carta stampata. Ciò si riverbera nella campagna elettorale, dove non c'è nessuna forza politica consistente, né di sinistra né di destra, che proponga l'uscita della Spagna dalla gabbia dell'euro. Delle trenta e passa liste elettorali che gareggiano per ottenere seggi al Parlamento europeo (in Spagna sono sufficienti 15mila firme per presentare una lista) solo un paio di piccoli gruppi di estrema sinistra sono anti-euro. E Izquierda Unida? Data a circa il 10% dei voti, è sulla linea deglitsiprioti: condanna dei Trattati come liberisti, ma richiesta esplicita di "più Europa", con tanto di scongiuri verso ritorni alla sovranità nazionale e uscite dall'eurozona. Alla domanda: ma c'è qualche candidato delFRENTE o no-euro nelle liste di Izquierda Unida? la risposta è stata un secco no.

Un dato, che ci ha stupito anche questo, visto che il FRENTE CIVICO, oltre ad una discreta presenza nei movimenti sociali (compresa laMarcha por la dignidad svoltasi il 22 marzo scorso) annovera tra le sue file compagni e intellettuali di grande prestigio.

Alcuni di questi compagni e intellettuali erano tra gli oratori del convegno di Valencia. Stiamo parlando di economisti come Pedro Montes e Alberto Montero, che hanno svolto prolusioni lucidissime sul come la moneta unica è stato il principale arnese del quale le classi dominanti spagnole si sono servite per scardinare conquiste sociali e diritti, e sul perché il ritorno alla sovranità monetaria è una necessità inderogabile e un elemento imprescindibile della battaglia democratica e rivoluzionaria.
Di straordinario interesse le prolusioni di Joann Tafalla e Ramon Franquesa, che si sono soffermati sugli aspetti geopolitici del progetto di integrazione europea, qualificato come imperialistico, anche alla luce della crisi russo-ucraina. Franquesa in particolare ha sottolineato come l'Unione europea ha impattato pesantemente sulla Spagna, approfondendo gli attriti tra le diverse nazionalità iberiche. Il caso più evidente è l'avanzata del movimento nazionalista catalano, che rivendica apertamente la secessione da Madrid nella prospettiva di una più profonda incorporazione nell'Unione europea.

Di grande spessore gli interventi di Enric Llops e Manuel Monoreo, che hanno presentato il loro libro Per l'europa, contro l'euro. In particolare ci ha colpito la prolusione di Monoreo, che ha portato un attacco a tutto campo all'Unione europea e alla moneta unica, non solo alla luce del carattere sistemico della crisi attuale, ma dentro sguardo ampio alla storia mondiale contemporanea. Monoreo ha quindi denunciato il patto tra le principali borghesie spagnole (castillana, basca, catalana, andalusa), le quali hanno deliberatamente ceduto sovranità all'euro-germania per istituire un regime di colpo di stato permanente e piegare il proletariato. Ha sottolineato, citando Gramsci, che la classe operaia o diventa "classe nazionale" o resta solo una "classe in sé", e per diventarlo deve farsi campione dello sganciamento della Spagna dall'Unione e dalla globalizzazione. Monoreo ha quindi concluso polemizzando con certa sinistra globalista che si rifiuta di comprendere le ragioni per cui proprio il popolo lavoratore, venute meno le sue organizzazioni difensive, abbia oggi più che mai bisogno dello Stato, di uno Stato che protegga dalle scorribande liberiste.

Dopo una sessione i cui protagonisti sono stati alcuni militanti dei movimenti sociali (anzitutto quelli per il diritto alla casa e contro gli espropri bancari) in video-collegamento da Madrid, ha portato i suoi saluti Julio Anguita, un uomo che ha avuto il coraggio di rompere con una tradizione, spesso opportunistica, della sinistra spagnola.

Avendo registrato una sostanziale sintonia tra le idee e le posizioni del FRENTE e quelle nostre, abbiamo quindi invitato i compagni a partecipare al Forum europeo Oltre l'euro. L'alternativa c'è che si svolgerà ad Assisi dal 20 al 24 agosto prossimi.


* Fonte: SOLLEVAZIONE

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